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Studio di Psicologia e Psicoterapia
 
La Personalità Dipendente
dipendente
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Aristotele nel IV Secolo a.C. scriveva che “l’uomo è un animale sociale”, considerando come la capacità di interagire con gli altri fosse fondamentale per la sopravvivenza.

Sappiamo come un neonato, ma anche un bambino ed un adolescente, non riescano a provvedere ai propri bisogni autonomamente e per questo la loro sopravvivenza dipende dalle figure che se ne prendono cura: genitori prima, insegnanti e familiari ed altri adulti significativi poi.

Anche da adulti abbiamo sempre bisogno di interagire con gli altri, sia per far fronte ai nostri bisogni emotivi sia per sostenere la società, confrontarci nel mondo del lavoro, etc.

Le persone dipendenti, invece, non riescono a prendere in autonomia qualsiasi tipo di decisione, a partire da quelle più banali (come ad esempio la scelta dei vestiti).

Hanno bisogno di continui consigli e rassicurazioni e per questo tendono ad essere passive, finendo per far assumere agli altri la responsabilità in vari ambiti della vita della loro vita.

Le figure da cui dipendere sono spesso genitori o partner, che prendono il controllo in molti ambiti della vita del dipendente: ad esempio quale lavoro fare, quali progetti intraprendere, quali amici frequentare, etc.

Va sottolineato come, nel caso di situazioni di dipendenza patologica, la necessità che siano gli altri a decidere non è collegata alla circostanza e/o all’età.

Al contrario, in alcune situazioni, ad esempio durante l’infanzia o in caso di disabilità, la dipendenza da una persona che si prende cura non solo è necessaria ma imprescindibile per un adeguato e sano sviluppo.

Inoltre le persone dipendenti, al fine di non perdere il supporto o l’approvazione altrui, non esprimono il disaccordo verso gli altri, specialmente verso le persone da cui dipendono, sono estremamente accondiscendenti e non lottano per ciò che ritengono sbagliato.

Queste persone non iniziano progetti o lavori in autonomia, non hanno sicurezza in se stessi e per questo ritengono che sia necessario l’aiuto altrui per iniziare e portare avanti qualsiasi attività, presentandosi come bisognosi di un sostegno continuo.

Le persone dipendenti si sentono a disagio o indifesi quando sono soli ed hanno un estremo timore di non essere in grado di provvedere a se stessi.

Spesso la loro credenza è di essere incapaci e che gli altri saranno comunque in grado di fare qualsiasi cosa meglio di loro ma se ricevono il sostegno e l’approvazione altrui sono in grado di funzionare adeguatamente.

Tutte queste ragioni vanno ad intaccare vari ambiti, tra cui quello lavorativo in cui non sono in grado di far fronte a compiti che richiedono autonomia, la conseguenza è l’evitamento di posti di responsabilità.

Le persone dipendenti hanno estremo timore di essere abbandonate e per questo temono di diventare o mostrarsi competenti, preferiscono così non acquisire le capacità necessarie per una vita autonoma, alimentando così il circolo di dipendenza.

Purtroppo, per ottenere cure, accudimento e sostegno questi individui arrivano a sottomettersi e a sopportare situazioni spiacevoli.

Gli individui dipendenti, immersi in relazioni sbilanciate, tollerano sacrifici e abusi verbali, fisici o sessuali per non interrompere la relazione.

Quando una relazione intima termina questi individui sono portati a cercare con un’urgenza una relazione sostitutiva, finalizzata a garantire cure e supporto.

Sfortunatamente la credenza di non essere in grado provvedere a se stesse porta queste persone ad attaccarsi rapidamente e indiscriminatamente ad altri, generando talvolta scelte sbagliate ed affrettate.

Il timore per l’abbandono è sempre presente nella mente delle persone dipendenti, anche in maniera irrealistica e non giustificata, quando ad esempio figure intime sono vicine e si prendono cura.

Le persone dipendenti sono costantemente in dubbio su se stessi e sulle proprie capacità, spesso considerano se stessi come degli “stupidi” e considerano le critiche come la prova della loro mancanza di valore.

Spesso le relazioni sociali sono limitate alle sole persone da cui l’individuo è dipendente. In concomitanza a questo disturbo possono essercene altri, tra i quali ad esempio sintomi depressivi e stati ansiosi.

Tutte queste difficoltà possono essere affrontate all’interno di un percorso psicologico, un percorso che può essere complesso ma che può sensibilmente migliorare lo stato di queste persone.

Il terapeuta sarà in grado di sostenere la persona dipendente, aiutandola e sostenendola in un percorso di collaborazione ed autonomia, incoraggiandola a differenziarsi invece che a dipendere e sottomettersi.

La terapia sarà ad aiutare questi individui a cambiare il loro desiderio di essere dipendenti e a rafforzare quello di diventare autonomi e in grado di gestire le situazioni della vita quotidiana.

Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta

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Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. DSM - 5. Raffaello Cortina Editore.

  • Colacicco F. (2014). Ogni psicopatologia è un dono d’amore. Scione Editore Roma.


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