I disturbi psicosomatici non sono generati dalla nostra fantasia ma sono a tutti gli effetti dei disturbi corporei, i quali però non trovano riscontro in un'eziologia medica.
Tali disturbi possono avere effetti negativi anche sulla quotidianità della persona, determinando uno stravolgimento delle sue abitudini.
Questa tipologia di problematica corporea non ha una componente biologica e la causa va associata esclusivamente a situazioni psichico-emotive: vengono di conseguenza definite "secondarie".
Ma i disturbi psicosomatici possono anche aggravare situazioni mediche preesistenti (come nel caso del diabete, dell'asma o delle allergie).
In questo caso i disturbi psicosomatici vengono definiti "primari", in quanto si inseriscono in quadro in cui è già presente una disfunzione biologica.
Ma più precisamente che cosa sono i disturbi psicosomatici?
Il nostro corpo è una perfetta macchina complessa, che funziona grazie alla sinergia di più componenti.
Le due principali componenti di questa macchina sono quella psichico-emotiva e quella corporea. Entrambe caratterizzano il soggetto sin dalla nascita e soprattutto nei primi mesi di vita funzionano come un tutt'uno.
Pensate ai neonati che esprimono la loro condizione emotiva attraverso il corpo!
Il corpo per i piccoli dell'uomo rappresenta nei primi mesi di vita il linguaggio con cui comunicare con il mondo esterno.
Se per esempio il bambino non ha un'adeguata regolazione sonno-veglia può diventare inappetente o se è eccessivamente stimolato/stressato può sviluppare dermatiti.
Il piccolo dell'uomo, dunque, non potendo elaborare i propri vissuti e non potendo esprimere il suo disagio attraverso il linguaggio, usa l'unico mezzo a sua disposizione: il corpo.
Crescendo l'uomo imparare ad adattare, contenere ed esprimere i propri vissuti interni, ma questo compito, che è evolutivamente naturale, non sempre riesce per tutti gli aspetti della vita interna.
In alcune occasioni le esperienze di vita hanno potuto determinare vissuti negativi e la persona, per proteggersi, non riesce a mentalizzarli e/o esprimerli e questi possono creano dentro di sè un conflitto.
Alcuni contenuti emotivi che vengono avvertiti come eccessivamente distruttivi/dannosi a livello inconscio, non riescono ad emergere ad un livello consapevole.
Ciò avviene grazie ad un meccanismo di difesa: la rimozione! La rimozione è uno degli stratagemmi che la nostra macchina perfetta ha messo a punto per favorire l'adattamento della persona e per mantenere la sua integrità psichica.
Quindi come accade per il neonato sarà il corpo a segnalare l'espressione di tale disagio emotivo.
Dunque, i disturbi psicosomatici possono essere considerati come il dare voce a un disagio psicologico e i sintomi corporei sono dei campanelli d'allarme affinché si ricrei una situazione di equilibrio e benessere.
Solitamente queste situazioni vengono generalmente definite "stress", ma è stato riscontrato che alcune emozioni negative come paura, rabbia, tristezza, da un punto di vista psicosomatico, tendono a mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di eccitazione prolungato, talvolta superando il grado di tolleranza dell'organismo.
In parole povere "stressano" l'organismo.
A tal proposito è stato appurato che c'è una correlazione tra disturbi d'ansia, i disturbi dell'umore e i disturbi psicosomatici.
Ma l'esperienza clinica ci insegna che i conflitti psichici si celano dietro forme di adattamento che con il tempo si possono strutturare in disturbi, come in quelli d'ansia o dell'umore o, come in questo caso, si possono esprimere attraverso il corpo.
Quali sintomi?
La manifestazione di questi disturbi può essere riscontrata in diversi apparati del corpo e di seguito verranno elencati i più comuni.
- apparato cardiocircolatorio ( tachicardia, aritmia, cardiopatia ischemica, ipertensione);
- apparato urogenitale ( dolori mestruali, eiaculazione precoce, anorgasmia, enuresi, difficoltà nel concepimento);
- apparato gastrointestinale (gastrite psicosomatica, colite spastica psicosomatica, ulcera peptica);
- sistema muscolo-scheletrico (cefalee, crampi muscolari, artrite, "cervicale");
- apparato respiratorio(sindrome iperventilatoria, asma bronchiale);
- sistema cutaneo (dermatite psicosomatica, prurito, secchezza della cute e/o delle mucose, sudorazione consistente, acne, psoriasi).
- Infine, ai disturbi psicosomatici possono essere associate anche iperfagia o inappetenza. In questo caso bisogna distinguerli dai disturbi alimentari, i quali rientrano in altri quadri clinici.
Quale trattamento?
Una diagnosi accurata di tale sintomatologia necessita primariamente degli screening clinico-medici affinché si escludano componendi organico-biologiche legate alla stessa sintomatologia.
In seguito la persona potrà affidarsi ad un approccio integrato: cioè curare la problematica psicosomatica sia dal punto di vista psichico che medico.
Bisogna infatti ricordare che lo stato di stress a cui è stato sottosto l'organismo ha determinato una disfunzione sul piano corporeo per cui in alcuni casi, al fine diminuire la sintomatologia, è importante seguire delle cure mediche.
La persona contestualmente si potrà rivolgere ad uno psicologo o psicoterapeuta avviando un percorso per elaborare vissuti e sentimenti inespressi.
Non si tratta solitamente di percorsi brevi poiché talvolta l'elaborazione di alcuni sentimenti profondi richiede tempo, fatica e grande motivazione.
Ma lo spazio accogliente dello specialista e una buona alleanza di lavoro determinano le condizioni ideali per un viaggio nel proprio mondo interno inesplorato.
Dott.ssa Chiara Moschella
Psicologa Psicoterapeuta
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Bibliografia
- Attili, G. (2004) Attaccamento e amore. Cosa si nasconde dietro la scelta del partner?, Il Mulino.
- Bireda, M. R., Mike, and Roberats, P. (1991). Love Addiction: A Guide to Emotional Independence. New Harbinger Publications.
- Rossena, M. (2017). Non posso vivere senza di te, Alpes Italia.
- Norwood, R. (2013). Donne che amano troppo, Feltrinelli.
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