Il sonno è un fenomeno articolato e complesso, ma allo stesso tempo è fondamentale per la nostra vita, tanto che passiamo circa un terzo di questa a dormire.
A tutti noi è capitato di sentirsi scombussolati, frastornati e stanchi se si dorme poco o male.
Il sonno non blocca interamente la coscienza (a volte infatti ci si sveglia per rumori oppure si ha la coscienza di stare sognando), possiamo piuttosto considerare che la altera.
Ma perché dormiamo? La domanda potrebbe sembrare banale, ma non lo è affatto. Esistono moltissime teorie al riguardo, potremmo sinteticamente rispondere che il sonno ha la funzione di farci recuperare le energie spese durante il giorno sia a livello fisico che a livello mentale.
Mentre dormiamo avviene un’altra attività importantissima: sognare. I sogni sono fondamentali perché ci permettono di scaricare l’emotività dentro di noi, nei bambini favoriscono lo sviluppo di capacità mentali e aiutano a tenere in esercizio funzioni di uso quotidiano.
Il sonno è composto da diversi stadi, che variano da un sonno leggero ad uno profondo.
Anche se il soggetto è in uno stato di sonno profondo, il cervello riesce a controllare gli stimoli che riceve, basti pensare ad una mamma che di notte non si sveglia se passa un camion rumoroso ma è subito all’erta se sente il pianto del proprio bambino.
La deprivazione del sonno provoca sonnolenza, desiderio di dormire e, in casi più gravi, irritabilità, difficoltà di concentrazione, false percezioni e in generale un calo del rendimento.
Se la deprivazione è prolungata si possono manifestare sintomi ancora più severi come la perdita di memoria, stati depressivi, degni di delirio o allucinazioni.
L’insonnia è il più frequente fra i disturbi del sonno. Vi sono vari tipi di insonnie, come ad esempio la fatica ad addormentarsi o risvegli precoci.
I fattori che determinano tale disturbo possono essere di varia natura.
La diagnosi di insonnia non può fondarsi sul numero di ore di sonno nel corso della notte o del tempo impiegato ad addormentarsi poiché il fabbisogno di sonno ha una grande variabilità individuale.
Vi sono le cause esterne e ambientali, come ad esempio la luce, il rumore, la presenza di persone o fattori esterni che possono influenzare il nostro riposo, come anche l’uso di sostanze quali il caffè (che contiene caffeina e può avere un effetto stimolante) e l’alcol (che se consumato in dosi elevate interferisce con gli stadi del sonno ) e naturalmente le droghe (ad esempio cocaina e anfetamine).
Sia le malattie organiche (come ad esempio dolori cronici, artrite) che i disturbi psichici possono influenzare il sonno, in particolare le situazioni che generano ansia creano uno stato di tensione che lo ostacola.
Bisogna considerare come sia importante avere un igiene del sonno corretta (ad esempio coricarsi sempre alla stessa ora, non utilizzare dispositivi elettronici prima dell’addormentamento) per favorire un riposo ottimale.
Spesso si ricorre a farmaci per curare l’insonnia che, purtroppo, possono dare solo un sollievo temporaneo.
È fondamentale comprendere le cause fisiche e/o emotive che determinano l’insonnia e nei casi in cui il disturbo persiste, chiedere aiuto ad un professionista.
Dott.ssa Cristina Nobili
Psicologa Psicoterapeuta
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Bibliografia
- Bergamasco B., Mutani R. (2007). La Neurologia di Bergamini. Libreria Cortina.
- Gargione G. (2002). Psicologia. La nuova frontiera: psicologia integrata. Mondolibri.
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