Troppo spesso la violenza nella coppia viene valutata come semplice conflittualità relazionale.
Ciò non determina solo molta confusione, ma talvolta finisce per sminuire i comportamenti violenti facendoli rientrare impropriamente in situazioni del tutto normali.
Anche con le donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza spesso si parte da qui! Aiutarle a vedere una realtà meschina, aiutarle a riconoscersi come vittima di comportamenti violenti.
Dunque qual è la differenza tra conflittualità e violenza?
Si parla di conflitto all'interno di una relazione quando i partner entrano in contrasto a causa di divergenze relative a valori, interessi o bisogni individuali e/o familiari. Si tratta di contrasti verbali che possono recare frustrazione o sofferenza, ma che escludono l'uso di violenza fisica o psicologica.
Nella conflittualità di coppia il rapporto tra i partner è PARITARIO e talvolta il conflitto contribuisce a mantenere un equilibrio omeostatico della coppia. Dunque, la conflittualità può rappresentare un linguaggio che usa la coppia affinché possano emergere le individualità.
Si parla di violenza quando il paradigma della parità lascia il posto alla minaccia, all'uso della violenza fisica o della manipolazione affettiva e psicologica.
Quasi sempre la violenza sulle donne all'interno della relazione di coppia passa attraverso la dipendenza economica e abitativa.
Dunque, mentre la conflittualità presuppone che i partner mettano in piedi un braccio di ferro relazionale, la violenza al contrario prevede la morte della relazione, della comunicazione e mina gravemente l'individualità della persona. Una dinamiche di potere che l'uomo agisce sulla donna.
La violenza è premeditata e crea un danno irreversibile, un dolo.
Delineare in modo chiaro la differenza tra conflittualità di coppia e violenza domestica appare necessario per prevenire i comportamenti violenti e far si che questi ultimi non vengano sminuiti o letti come atteggiamenti condivisi da partner piuttosto che subiti dalla donna.
La Convenzione di Istambul del 2011 iscrive la violenza di genere e la violenza domestica tra gli atti che violano i diritti umani.
Questo ha permesso di iniziare a vedere la violenza domestica non come un fatto privato, ma un comportamento che gli Stati hanno il dovere di prevenire e punire.
L'esperienza presso il Centro Antiviolenza ha sicuramente arricchito la la mia professione, permettendomi di vedere oltre la dinamica psicologica della dipendenza affettiva.
L'Umanità. Il Coraggio. Il Sorriso. La Speranza.
Non è semplice rivolgersi ad un Centro Antiviolenza poiché è difficile riconoscersi come vittima per mano di chi si ama. Quasi sempre è la PAURA a guidare la donna ad un Centro Antiviolenza.
Paura per la propria incolumità, paura di non poter dare ai propri figli la serenità che gli spetta, paura che la violenza tocchi anche loro o che, come un testimone, passi da madre in figlia.
Si tratta di donne che avevano riposto la loro vita in un amore grandioso, donne che desideravano la famiglia che non hanno mai avuto, donne che desideravano un angolo di sicurezza.
Si tratta di donne che sono riuscite a rompere il circolo insalubre della dipendenza affettiva e della violenza, che si sono riconosciute negli occhi di altre donne e pian piano hanno iniziato con semplicità a riconoscersi o, in alcuni casi, a conoscersi per la prima volta: come bambine che si sono rispecchiate nello sguardo accogliente di umana benevolenza e hanno iniziato poi ad amarsi.
Il percorso che si avvia all'interno dei Centri aiuta le donne a non perdere la speranza, a combattere per sé e a riappropriarsi della propria vita. Il lavoro del Centro Antiviolenza è un lavoro di squadra!
C'è l'equipe delle operatrici con le proprie individualità e professionalità e ci sono le donne con i loro vissuti e le loro peculiarità, e insieme si fa squadra.
La donna, supportata, può permettersi di intravedere altre POSSIBILITA' e pian piano è si mette nella condizione di affrontare le proprie FRAGILITA' perché vivere senza violenza è un diritto.
Dott.ssa Chiara Moschella
Psicologa Psicoterapeuta
Roma e online
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3490513899
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Bibliografia
- Attili, G. (2004) Attaccamento e amore. Cosa si nasconde dietro la scelta del partner?, Il Mulino.
- Bireda, M. R., Mike, and Roberats, P. (1991). Love Addiction: A Guide to Emotional Independence. New Harbinger Publications.
- Rossena, M. (2017). Non posso vivere senza di te, Alpes Italia.
- Norwood, R. (2013). Donne che amano troppo, Feltrinelli.
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